Il 9 gennaio c’è la corsa della Bora a Trieste, ci andiamo?
Si dai, però io faccio il percorso corto (18Km)
Ma va, facciamo l’Urban Trail (28Km), è più bello, panoramico. L’allenamento nelle gambe ce l’hai!
La corsa della Bora è ormai una classica di inizio anno, un trail (corsa, per lo più su sterrato, boschi o montagna con dislivello) dove chiunque può cimentarsi, col proprio passo, scegliendo tra varie distanze da percorrere. I temerari (qualcuno li chiama pazzi), sfidano la distanza di 163km con oltre 8.000metri di dislivello. Poi ci sono percorsi con distanze più brevi tra cui la 28km accompagnata dai suoi 650metri di dislivello.
E con il diabete come si fa? Bisogna gestire anche quello; certamente una criticità, ogni tanto, se non fila tutto liscio per forza devi rallentare, fermarti, MA SEMPRE RIPARTIRE.
Così la mattina della corsa, sveglia, calcolo i carboidrati da mangiare e faccio l’insulina. Il calcolo è pensato anche in relazione al fatto che fra qualche ora correrò, che devo fare Udine-Trieste in auto, che prima di partire sarò comunque sempre in movimento e inevitabilmente la glicemia scenderà.
Non è sempre semplice ma nemmeno così difficile! In regione nei vari campi scuola che ogni anno vengono proposti, le persone con diabete imparano a gestire le situazioni, anche per praticare sport.
Finisco di preparami, divisa Sweet Team rigorosamente addosso, e parto.
Quando giungo a Porto Piccolo, trovo gli amici, guardo il mare e cominciando a sentire un crescere di emozioni.
Il bus navetta ci porta al Molo Audace, dove si trova la partenza. Controllo la glicemia, tutto bene, come speravo.
Alle 11.00, scatta la partenza. I primi 4 Kilometri sono comodamente in piano, sul lungo mare, ottimi per riscaldare il motore. Poi si comincia a salire e mentre io salgo le scale, la glicemia scende. Con me ho lo zainetto con gli integratori di carboidrati, qualche barretta, una borraccia con la coca cola. Integro un po’ e proseguo senza intoppi.
La salita è abbastanza lunga, fatta di tanti gradini tra le case e porta ad un boschetto, dove il percorso è più agevole e permette di ammirare il mare dall’alto. Alla fine del bosco, si torna sull’asfalto. Eccola lì, l’altra salita impegnativa del percorso. Non riesco a correre con quella pendenza, sono uno sportivo appassionato, non un professionista e nemmeno un amatore di alto livello. Voglio solo fare ciò che mi diverte. Cammino a passo spedito fino a quando finalmente posso riprendere a correre.
È fantastico: il percorso da lì, per un lungo tratto, mi regala di nuovo la vista sul mare. Nel mentre, continuo a dare qualche sorso alla coca cola per mantenere la glicemia stabile. È una strategia che su di me funziona. Al primo ristoro, faccio riempire la borraccia, per non restare in riserva, non si sa mai. Il resto del percorso è un mix di sterrato in mezzo alla vegetazione, senza grande dislivello. Si passa in mezzo a qualche borgo, uno dei quali è attrezzato con il secondo punto di ristoro.
Mi fermo perché trovo un’amica con la quale ci scambiamo due parole e ripartiamo assieme. Non manca tanta strada ma la fatica inizia a farsi sentire. Rallento il passo ma dentro sono pieno di entusiasmo. Sta andando tutto alla grande, il diabete è gestito perfettamente. Scendo verso il mare, lasciando andare le gambe stanche mentre mi ripeto “Ormai è fatta”. L’arrivo è nella splendida cornice di Porto Piccolo e quando taglio il traguardo mi sento in paradiso. Mi fermo un po’ a recuperare il fiato, per poi raggiungere gli amici ed andare a guastarci il meritato pranzo.
Mentre cammino penso “Sono libero!!!”; sono libero perché ho fatto quello che volevo, perché il diabete non è un limite.
Sicuramente c’è tanta attenzione nella gestione della patologia, nella preparazione a un evento come questo. con il supporto dei medici, delle dietiste, delle infermiere, dei miei compagni di viaggio con diabete, coi quali il confronto è fondamentale per scambiarsi strategie, idee, informazioni.
Lo sport è una passione alla quale non voglio rinunciare, perché mi fa felice, mi fa conoscere persone nuove e mi mantiene in salute.
Il mio consiglio? Uscite anche solo per una camminata. Non è necessario correre 10, 20, 30 chilometri ma non rinunciate mai prendervi cura di voi stessi!
by Simone