Rubrica a cura della
Dott.ssa Silvana Cum
Dietista
Centro Diabetologico Trieste (ASUGI)
PISELLI
Fu proprio a partire dai piselli che Mendel formulò le note leggi della genetica.
Dal sapore dolce e delicato, è il legume che piace un po’ a tutti, piccoli e grandi, apprezzato non solo per le sue proprietà nutrizionali, ma anche per quelle fitoterapiche.
I piselli appartengono alla famiglia delle Leguminose, la medesima di fagioli, lenticchie, ceci, fave e lupini, tutti alimenti accumunati dalla presenza di un baccello, che, a maturazione, si apre in due valve, lasciandone liberi i semi.
Un tempo considerati “la carne dei poveri”, apportano buone quantità di vitamine (vit. K e folati) e sali minerali, in particolare ferro, calcio e magnesio.
Dalla primavera fino all’inizio dell’autunno si trovano sul mercato freschi, mentre durante tutto l’anno è possibile acquistarli secchi, in scatola oppure surgelati.
Per quanto riguarda i piselli secchi, al momento dell’acquisto occorre controllare che abbiano un aspetto uniforme e non presentino macchie nere, difetti superficiali e impurità.
I piselli freschi, invece, devono essere brillanti, consistenti e sodi: vanno scartati quelli che si piegano senza spezzarsi e quelli tendenti al giallo.
Per calcolare il tempo di cottura dei legumi occorre riferirsi all’utilizzo che si intende farne: se sono destinati ad essere consumati in insalata, aggiunti ad altri ingredienti in cottura, dovranno rimanere sodi e piuttosto al dente; mentre, per la preparazione di passati, sformati, salse e purè, dovranno risultare molto morbidi e occorrerà calcolare tempi di cottura maggiori.
State già pensando di preparare le seppie con i piselli per cena?
Mettiamo subito in chiaro una cosa: i piselli non sono verdura!
Nonostante siano costituiti da un buon quantitativo di fibre, apportano anche carboidrati (CHO) e proteine.
Secondo gli ultimi dati CREA, nei piselli freschi ci sono circa 6.5 g di CHO ogni 100 g di alimento, per salire a 11 g nei piselli in scatola e a 48 g in quelli secchi.
Per quanto riguarda le proteine, invece, i quantitativi cambiano: 5.5 g per i piselli freschi e 21.7 g per quelli secchi.
Questo significa che mangiare una porzione di piselli (150 g se freschi) è come mangiare una porzione di carne (100 g)?
Purtroppo no, non è la stessa cosa.
Le proteine dei legumi sono considerate proteine “a basso valore biologico” poiché non contengono tutti gli amminoacidi essenziali per il corretto funzionamento del nostro organismo.
Ricordati di consumare i legumi assieme ad un’adeguata porzione di cereali in chicco, ottima strategia per un piatto unico sano ed equilibrato.
LIMONI
Composti per il 90% da acqua, i limoni sono il risultato dall’incrocio tra l’arancio amaro e il cedro.
Vanno raccolti intorno al mese di maggio, a primavera inoltrata, quando il verde della loro buccia rugosa scompare a favore di un carico e splendente giallo canarino.
Nonostante l’inconfondibile sapore aspro, contengono quasi esclusivamente zuccheri semplici (2.5 g/100 g), mentre la vitamina maggiormente rappresentata è, senza dubbio, la vitamina C, alleata nell’aumentare l’assorbimento del ferro “non eme” contenuto, prevalentemente, negli alimenti di origine vegetale.
Vuoi sapere un’altra curiosità sui limoni? Il loro caratteristico aroma lo si deve ad una molecola, il limonene, presente soprattutto nella buccia del frutto. Questo composto rientra nella famiglia dei terpeni ed è ancora oggi oggetto di studio per i possibili effetti benefici sulla salute. Detto ciò, ricordatevi che alimenti miracolosi non esistono.
Il succo di limone non ha proprietà snellenti, non fa perdere peso, non stimola il metabolismo e non combatte gli attacchi di fame.
Se lo aggiungete all’acqua, otterrete semplicemente una bevanda al gusto di limone, ideale per dissetarvi nelle afose estati mediterranee e consigliata in qualsiasi momento della giornata.
Abituarsi a condire le pietanze con succo di limone è un’ottima strategia per ridurre l’apporto di sale, essendo un ottimo esaltatore di sapidità.
CURIOSITA’ SMART:
Spesso il succo di limone è anche aggiunto a frutta o verdura per evitarne il rapido annerimento.
Il motivo? Il pH estremamente basso inattiva un gruppo di enzimi responsabili dell’annerimento di molti vegetali, le polifenolossidasi. Il correttore di acidità principe del limone è l’acido citrico, abbondantemente utilizzato dall’industria con il nome di E330 e innocuo per la nostra salute.
Ringraziamo “Il Pais” e in particolar modo a Alessia, Marta, Simone e Zani Piasenzotto